-Departure- (continuo di breaking dawn)!

Ciau! ecco la mia fanfiction!non sapevo dove metterla scusate!!
all'inzizio è un po ambigua però poi si capisce.. Sarebbe il continuo di Breaking Dawn!
questa è la prima parte del primo capitolo!
Spero vi piaccia!

-Departure-


Introduzione

Questa è quella che si chiama famiglia. Una famiglia che non ho mai avuto veramente. Una famiglia che pensavo di aver perso per sempre.
E ricominciare a vivere quando tutto dice no...e sentire che ogni desiderio ormai è qui.
Così mentre il mio peggior incubo prendeva vita, sorridevo grazie alla sensazione di sentirmi parte di una famiglia. La mia vera famiglia.

Capitolo 1
Una nuova vita

Guardavo senza interesse il paesaggio indefinito fuori dal finestrino del piccolo aereo che da Houston era diretto a Juneau, in Alaska.
Ripensai a Sam e Susan, i miei vecchi genitori adottivi, da poco morti in un incidente stradale. Forse portavo sfortuna. I miei genitori naturali erano scomparsi quando ero piccola. Non mi ricordavo niente di loro. Ero stata trovata per strada, in un cesto di vimini su un marciapiede in Washington Street, da un vecchio signore che mi aveva affidato ad un orfanotrofio. Già il giorno dopo il mio ritrovamento Sam mi aveva inserito nella sua famiglia. Si erano subito accorti dei miei... poteri. Crescevo molto velocemente. Un mese per me era circa come un anno. Il che era problematico perché non potevo frequentare la scuola, ma corsi a casa ed eravamo costretti a traslocare frequentemente. Eppure decisero di tenermi. Forse perché non sapevano delle mie altre...doti. Solo io ne ero a conoscenza. Me ne resi conto un giorno, guardando le Olimpiadi che si tenevano ad Atlanta. L'atleta che arrivò primo aveva fatto un tempo che io avrei impiegato per percorrere da nord a sud, tutti gli stati uniti.
Infatti ero molto più forte dei miei coetanei, molto più veloce. Anche più intelligente da quanto vedevo. La mia pelle era molto calda, sui quaranta gradi e le mie ferite guarivano in fretta.
Mi limitai a osservare il paesaggio circostante. La neve ovattava tutto e rendeva la città silenziosa.
Arrivammo ad una casa come tante altre lì vicino: su due piani, color giallo smorto. Era estremamente insignificante.
Tom prese le mie valige e con un solo viaggio riuscì a portarle tutte nella mia camera. Era sul lato nord della casa e poco arredata:una finestra, una scrivania, un armadio in legno e un letto. Sulla scrivania c'era un computer con collegamento internet e una lampada da lettura.
Sobbalzai al rumore della porta che si chiudeva. Cominciamo bene, pensai.
Sistemai le mie cose e poi mi sdraiai sul letto.
Dov'ero finita? Perché mi avevano affidato ad un tipo come quello?
Sconsolata guardavo il giardino ghiacciato dalla finestra.
Dopo pochi minuti Tom arrivò e decretò: -In questa casa ci sono delle regole. Tra 15 minuti ti aspetto giù in salotto.
-Okay!- risposi balbettando.
Avevo un brutto presentimento. Per ingannare il tempo sistemai i miei pochi vestiti invernali nell’armadio.
All'ora richiesta scesi giù in salotto.
Lui era lì ad aspettarmi.
-Bene, Elizabeth. Voglio che tu sappia che ti ho adottato solo per fare bella figura con i miei colleghi. Non posso rischiare di fare la figura dell'insensibile nel mio lavoro. Non accetto domande e fuori casa mi dovrai chiamare papà. Qui cucinerai tu, pulirai tu e sistemerai la casa tu. Per te qui sono il signor Rover, non dimenticarlo. Non devi mai entrare nella mia camera senza il mio permesso. Ti darò una paga mensile per comprarti quello che ti serve, non devi fare la figura della stracciona. Ti ho già comprato una macchina e...Elizabeth? Niente di tutto quello che ti ho appena detto dovrà uscire di qui! Ci sono domande? Ah già, non puoi farmene!
E ridendo tra se, si alzò e se ne andò.
Ero come paralizzata. Immagini confuse mi passavano per la mente. Mi sentivo come Cenerentola. Costretta a lavorare per qualcun altro senza poter protestare.
Bè, non tutto è perduto. Ha detto che mi darà dei soldi per ciò che mi serve. Dovrò sopportare la tortura solo per poco. Quando dimostrerò 18 anni me ne andrò!
Già, quando dimostrerò. Avevo 6 anni di vita -potevo considerarmi una bambina- ma grazie alla mia crescita accelerata ne dimostravo 17. Solo pochi mesi e poi basta. Rispetto ai miei primi quattro anni la mia crescita stava rallentando. Secondo i miei calcoli ora ero pari alla crescita normale. Quindi un anno equivaleva veramente a un anno. Non sapevo per quanto però. Magari alla fine mi sarei fermata e sarei rimasta con un aspetto giovane per tutta la vita.
Non potevo dire lo stesso della mia intelligenza, il cui sviluppo non era mai rallentato.
Mi alzai e meccanicamente tornai in camera. Mi sedetti alla scrivania e cercai di pensare al giorno dopo, al mio primo giorno di scuola.
Chissà se sarei riuscita ad ambientarmi.
Magari il mio aspetto qui non sarebbe sembrato strano. Avevo la pelle bianchissima. Mi sarei potuta mimetizzare benissimo nella neve. I miei occhi erano castani e i capelli ramati e ricci.
Nonostante la mia forza sovraumana ero smilza, niente bicipiti o avambracci anormali.
Sebbene sarebbe stata la primissima volta, non ero troppo preoccupata per il primo giorno di scuola. Strano. Mi era quasi venuto un collasso quando avevo assimilato la notizia.
Forse ero ancora sotto shock per la mia condanna a Cenerentola. Ero assolutamente certa che quando avrei realizzato che il giorno dopo sarei stata con altri innocui e ignari ragazzi, sarei scoppiata in una crisi isterica.
Così per cercare invano di ritardarla mi occupai di altre cose.
Sistemai la mia camera, creai un nuovo account di posta elettronica e cercai su internet delle informazioni sulla Juneau High School.
La scuola aveva 649 alunni, era provvista di un campo di atletica, di una mensa gratis per gli studenti e di un laboratorio di scienze.
C'erano alcune foto del complesso scolastico e di alcuni ragazzi. Avrei dato di tutto pur di essere come loro. Con un futuro sicuro, non ambiguo come il mio.
Sentii qualcosa di caldo colarmi lungo la guancia. Mi asciugai le lacrime che mi rigavano la faccia. Mi diedi della stupida. Sapevo bene che se pensavo a certe cose le lacrime sarebbero di sicuro strabordate.
Sospirando mi ricordai che avevo una macchina finalmente.
Mi misi un giaccone pesante, le scarpe e scesi le scale di corsa.
Ad attendermi c’era un biglietto sul tavolo.
Lo lessi velocemente:

Torno per le sette. Entro quell’ora voglio pronta la cena e la casa pulita. Mangia prima del mio arrivo e non farti trovare in giro per casa. Vai a fare la spesa. La macchina è qui fuori.

Ordini per iscritto. Che emozione.
Prima di uscire presi i soldi per la spesa che mi aveva lascito sul biglietto.
Quando aprii la porta il vento freddo non mi fece molto effetto, la mia temperatura corporea mi proteggeva.
Davanti al vialetto di casa c’era una gip grigia ad aspettarmi.
Secondo quel poco di auto che sapevo, il nome dell’auto era nella parte posteriore del veicolo, sopra la targa. Forse.
Inaspettatamente avevo ragione. La mia nuova macchina era un Honda CRV. Non sapevo se era una buona marca, ma non mi era nuova.
Non sapendo assolutamente niente di auto non potevo dare un giudizio razionale, ma nonostante tutto mi piacque.
Era la macchina perfetta per non essere notati. Ottimo.
Aprii la portiera del guidatore e trovai le chiavi infilate.
Girai la chiave e l’auto ruggì piano. Questa macchina iniziava a piacermi davvero: non faceva nemmeno troppo rumore.
Schiacciai piano il pedale e facendo lentamente retromarcia uscii dal parcheggio.
Dovevo ammettere che all’inizio ero un po’ preoccupata dalle dimensioni della mia Honda, ma mi resi subito conto che non ne avevo il motivo. La macchina si muoveva rapida sulle strade innevate e nessuno si girò ad osservarmi mentre mi dirigevo verso il centro commerciale.
Un pensiero si faceva strada nella mia mente e quando finalmente lo capii frenai di colpo.
Ferma in mezzo alla strada mi resi conto che non avevo idea di dove fosse il centro commerciale e che stavo girando senza meta in un posto sconosciuto. Che stupida.
Decisi di chiedere ad un signore che mi osservava stupito. La mia frenata lo doveva aver incuriosito.
Tirai giù il finestrino e gli domandai le istruzioni. Gli chiesi anche dove fosse la mia nuova scuola. Non volevo perdermi a Juneau il primo giorno di scuola.
Lo ringraziai e, attenta alla strada, mi diressi al centro commerciale.
L’aria calda e piacevole mi accolse mentre attraversavo le porte scorrevoli. Il super market – così simile a quello di Houston – mi fece dimenticare dov’ero.
Presi il necessario e tornai in macchina, e alla realtà, carica di sacchetti.
Mentre ero in macchina accesi la radio. La musica che trasmettevano mi fece sobbalzare.
Non l’avevo mai sentita ma mi fece uno strano effetto, come un deja-vu.
Questo mi succedeva spesso, non solo con la musica, ma anche con delle immagini, dei film, dei posti.
Eppure ogni volta che capitava ero certa che fosse la prima volta.
Persa nei miei pensieri non mi accorsi di essere già arrivata a casa.
Scesi dalla macchina e salutai la mia Honda con una pacca sul cofano.
Andai in cucina, misi i soldi rimasti sul tavolo e sistemai i miei nuovi acquisti.
Mentre riflettevo su cosa preparare per cena, mi cadde l’occhio fuori dalla finestra. L’oscurità del crepuscolo mi fece ricordare di avere dei tempi da rispettare.
Presi degli amburger surgelati e li misi sul fuoco. Poi mi feci un panino al salame per me.
Apparecchiai la tavola e misi la cena pronta sul tavolo.
Al che mi eclissai in camera mia prima che arrivasse Tom.
Mi sedetti di fronte alla scrivania e accesi il cmputer. Volevo fare una ricerca…su me stessa.
Sul mio motore di ricerca scrissi dei particolari che mi rappresentavano.
Digitai quattro parole: pelle pallida - velocità – forza.
I risultati erano tutti siti dedicati ai vampiri. Splendido. Io non succhiavo il sangue alle persone.
Cliccai su un forum chiamato ‘‘ I vampiri tra noi’’.
Il nickname dell’amministratore del sito era Dracula.
Mi chiesi se stavo facendo la cosa giusta. Probabilmente no ma ero curiosa di sapere cosa avevo in comune con quelle creature mitologiche, percui cercai di non pensare troppo a quello che stavo facendo.
Lessi la diascalia che accompagnava l’ immagine macabra di un affascinante ed elegante vampiro che mordeva una ragazza:

I vampiri sono da sempre considerati esseri crudeli e temibili. Grazie al loro fascino attirano fanciulle ignare per succhiar loro il sangue. Sono velocissimi e dotati di una forza sovraumana. La loro pelle è pallida e si disintegra alla luce del sole e sotto gli occhi rossi hanno delle marcate occhiaie nere.

Riguardai l’immagine del vampiro e della sua giovane vittima.
Se non fosse per il sangue che macchiava le pallide labbra del mostro si sarebbe potuto pensare che la stesse baciando.
Mi sentivo un idiota: stavo guardando un forum sui vampiri.
Se non altro ero sicura di non essere una di loro: al sole non mi disintegravo, non avevo occhi rossi e non succhiavo il sangue degli innocenti.
Be’ dell’ultima caratteristica non potevo esserne certa. Per delle assurde combinazioni di eventi non avevo mai visto del sangue, a parte in televisione. La mia assurda pelle mi proteggeva dalle ferite e così non mi ero mai tagliata.
Inoltre, nei miei primi anni di vita, se mi avvicinavo troppo a delle persone sentivo un profumo delizioso che mi faceva bruciare la gola come se le avessero dato fuoco. Con il tempo mi ero abituata a questo mio problemino e ormai non lo sentivo quasi più.
Che fosse il sangue delle persone che mi tentava?
Quasi mi misi a ridere per l’assurdità della mia ipotesi. I vampiri non esistevano.
E allora cos’ero io?
Un colpo di tosse al piano di sotto mi ridestò dai miei confusi pensieri. Tom era arrivato a casa.
Guardai l’ora dal mio cellulare: le dieci. Chissà perché era arrivato così tardi…
Innumerevoli domande mi affollavano la testa.
Arrivava a quest’ora tutte le sere? Perché? Aveva lavorato fino ad adesso?
Queste erano le più sensate. Naturalmenre ce n’erano moltissime altre insensate. Dopotutto avevo appena visitato un Vampiforum. Perciò non potevano mancare alcune domande sui succhiasangue.
Tom era un vampiro? Era appena tornato da una gustosa passeggiata? Aveva già cenato? Si stava pulendo la bocca da delle tracce di sangue?
Quando mi resi conto veramente a cosa stavo pensando mi feci una nuova domanda: la bianca e nevosa città mi stava facendo impazzire?
Diedi la colpa allo stress del viaggio, a Cerentola, all’amministratore Dracula e alla Juneau High School.
La crisi isterica da primo giorno di scuola incominciava a farsi sentire: mi tremavano le gambe, sentivo la testa pulsare e stavo per crollare a piangere.


Allora? Lo so è un po confusa..poi l'aggiornerò!=)

mmh nn ho capito elizabeth sarebbe renesmee???edward e bella sono morti?????????posta il continuoo

penso di aver capito che elizabeth è renesmee ma che fine hanno fatto edward e bella?
posta il continuo sono curiosaaaaa
comunque sei stata molto brava :teneri:

si, infatti... xk renesmee è adottata??

OK adesso vi spiego quello che voglio fare..
allora..come avete capito elizabeth è renesmee ma non lo sa..
voglio fare tipo un giallo..
non so se capite!XD
bè poi capirete dal continuo!non vi anticipo nulla!!=)
UN BACIO!!
p.s. so che volete che nessie ritrovi Jake ma ci vorrà ancora qualche capitolo!

aaaaaaaah ora ho capito tesoro
sono troppo curiosa spero che posterai presto il seguito allora :teneri:

Sisi!tra pochi giorni promesso!=)

ok, intanto noi aspettiamo cn ansia!!!!!!!
E voglio anke sapere cm, cavolicchio ha fatto renesmee a finire la...

PS: bella idea qll del giallo

si anche secondo me è una bella idea che mi ha reso curiosa
aspettiamo il seguito con ansia tesoroooo

Grazie!=)
non vi farò aspettare tanto!

mi piace moltoo!!!è diverso dagli altri un pò scontati...renesmee cresce e sta felice e contenta cn il papà Eddy (e ci credo ke è contenta) e la mamma bella ke sn piu o meno suoi coetanei e il fidanzato jake...invece qua è tutto piu entusiasmantee :winner:

eh si sara ma spero che alla fine ritroverà i suoi genitori....chisàà perchè si sono separati....sono curiosaaaaaaaaaaa

eeeh!=) vi tngo sulle spine!XD

nn valeee!!!!!!!!!

Eheh!=)
lo vorreste sapereee...XD
volete un'anticipazione?=)

sììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì

xD
la vorrei ma non voglio rovinarmi la sorpresa quindi continua a scrivere e posta il prima possibile il seguito

Mah..dovrei?XD

Allora...
1- Nessie ritrova i suoi genitori il prima giorno di scuola ma non si ricorda di loro!perciò i nostri beniamini decidono di non dirle subito la verità (perchè loro la riconoscono dall'odore)..=)
2-Jake crede che lei sia morta ed è mezzo impazzito..infatti ci sono molti avvistamenti di ''orsi''.
3-i Volturi sono quasi tutti morti (ma non vi dico perchè!)XD

bè se avete delle domande oggi che sono così buona (nevicaaaaaaaaa!) vi risponderò!=)

Kikka non leggereee!!!=)non avevo letto il tuo messaggio!sorry!

wow allora praticamente rincontra Ed e Bells al liceo ( perchè loro ancora lo frequentano giusto?)
e Jake è impazzito.....ma da quanto tempo è stata " adottata " renesmee?

non preoccuparti tesoro tanto sono + curiosa di prima adesso x via di Jake,della scuola e dei Volturi xD

Okey allora ti spiego!=)
Nessie è stata adottata più o meno al suo primo anno di vita, cioè quando ne dimosrava più o meno 3 giusto?
E i ''giovani Cullen'': avevo pensato che (visto che Bella voleva andare al college a Juneau), per restarci più tempo si sono iscritti alla ''High school''!

aaaah ok......kissà quale motivo hanno abbandonato renesmee...o l'hanno data in adozione...
oddio sono troppo curiosa hai fatto una storia veramente bellissima cmplimenti tesoro

Grazie cara!=)
In effetti non sapevo se postarla o no xk non mi convinceva tanto...
Bè dai almeno c'è qualcuno a cui piace!
Tvttttb!=)

UuUuUuUuUu alla fine l'hai messa tesoroooo!!!!!!!!!!
ahhhhh...lo sai già cosa penso di qst meravigliosa fan fiction!!!!!
è stupenda e nn vedo l'ora di leggere il seguito e i dubbi ke avevo gli ho capiti grazie alle domande delle ragazze!!!!
mi immagino jake mezzo matto xkè pensa ke nessie sia mortaaa!!!!!!
CONTINUAAAAAA!!!!!!!!
BRAVA TESOROOOO :teneri:

Grazie Marty!=)
Cosa farei senza di voi ragazze??
forse prenderei spunto da Jake!XD